Progetto di recupero per gli oltre 200 detenuti, impegnati nella gestione di un’impresa agricola attiva nel carcere e del relativo impianto di biogas.

Storia virtuosa da un punto di vista sociale e ambientale dove l’impegno delle persone da un lato e la valorizzazione di materiali organici dall’altro genera una sinergia di vera sostenibilità. Gli oltre 200 detenuti, che hanno contribuito alla realizzazione e messa in opera dell’impianto biogas e dall’azienda agricola, sono uniti al personale del carcere da un obiettivo comune nel rispetto delle esigenze della struttura penitenziaria e del budget.

Dalla messa in funzione, l’impianto ha dato vita a un esempio di economia circolare virtuosa contribuendo in modo significativo alla riduzione del consumo di gasolio per riscaldamento. La mag- gior parte dell’elettricità prodotta viene utilizzata dalla stessa struttura e solo l’eccesso viene immesso nella rete.