La certificazione di sostenibilità del biometano: un passo fondamentale verso la transizione energetica
Cos’è la certificazione di sostenibilità del biometano?
La certificazione di sostenibilità del biometano è un riconoscimento ufficiale che attesta l’origine rinnovabile e l’impatto ambientale ridotto del biocarburante.
In particolare, la certificazione:
- Conferma l’origine rinnovabile del biometano, assicurando che sia prodotto da deiezioni, biomasse di origine agricola e sottoprodotti agroindustriali.
- Verifica l’intero ciclo di vita del biocarburante, dalla logistica degli input alla distribuzione finale del biometano, con un calcolo che garantisce una reale riduzione delle emissioni di CO₂ rispetto ai combustibili fossili.
- Garantisce la tracciabilità e la trasparenza di tutta la filiera produttiva, incentivando pratiche di produzione responsabili.
Cosa bisogna fare per ottenere la certificazione?
Il processo per ottenere la certificazione di sostenibilità del biometano prevede diverse fasi, ognuna delle quali ci ha richiesto un approccio rigoroso e sistematico:
- Verifica dei fornitori: viene analizzato l’intera filiera per calcolare le emissioni di gas serra risparmiate rispetto ai combustibili fossili. Questo include sia le fasi dalla produzione che quelle della logistica degli input.
- Verifica delle biomasse: tutte biomasse utilizzate devono essere documentate (quantità e qualità) per garantire che provengano da fonti sostenibili e non esulino la ricetta autorizzata.
La verifica formale dei fornitori e delle biomasse rappresenta una delle fasi più complesse della certificazione, che può essere più o meno lunga a seconda del numero dei fornitori e alla varietà della ricetta. Il consiglio di BTS è quindi di avviare per tempo la raccolta dei documenti necessarie per Audit di certificazione.
- Verifica strumenti di misura: tutti gli strumenti atti a monitorare i flussi (liquidi, solidi e gassosi) in ingresso e in uscita, vengono identificati attraverso targhette che indicano i numeri di matricola, localizzate sul P&I dell’impianto e certificati.
- Audit indipendente: RINA, ente di certificazione accreditato, ha verificato l’intero processo produttivo dei nostri impianti per garantire il rispetto degli standard di sostenibilità stabiliti dalla normativa europea. Se le 2 fasi precedenti sono state svolte accuratamente, l’Audit dura un giorno e riguarda sia il controllo documentale che la verifica degli strumenti di misura in impianto.
- Rilascio del certificato: una volta superate tutte le verifiche, ci è stata rilasciata la certificazione di sostenibilità, valida per 5 anni ma soggetta a audit di sorveglianza periodici per confermarne la validità. Il certificato è necessario ai fini della messa in esercizio commerciale e quindi l’inizio degli incentivi del GSE.
- Inoltre per ottenere il certificato viene redatto uno strumento operativo fondamentale per la vita dell’impianto: il manuale delle procedure di sostenibilità che definisce esattamente le procedure di tutti i processi necessari alla produzione del lotto mensile. Il manuale riporta data e numero di riversione e deve essere aggiornato in caso di modifiche sostanziali del processo.
- Una volta in funzione, l’impianto emetterà certificati di sostenibilità mensili dei lotti di biometano. Ecco perché è necessario implementare un sistema di tracciabilità degli input che permetta fare il bilancio di massa. Grazie a questo bilancio, appositi software calcolano la sostenibilità del biometano come rapporto tra le emissioni causate dalla produzione di biometano (produzione, trasporto e trattamento della biomassa; digestione anaerobica e upgrading, distribuzione e uso finale del biometano) e il risparmio di CO2 rispetto all’impiego di combustibili fossili.
Perché è importante?
Ottenere la certificazione di sostenibilità degli impianti di proprietà BTS non è stato solo un obbligo normativo, ma anche una scelta strategica. Per le aziende del biometano questa certificazione significa:
- Certificare l’impegno concreto verso la sostenibilità ambientale, rafforzando la fiducia dei clienti e degli stakeholder.
- Accedere agli incentivi, poiché la certificazione è necessaria per beneficiare di agevolazioni fiscali e per vendere il biometano come biocarburante per altri usi o biocarburante avanzato per autotrazione.
- Promuovere un modello di economia circolare, valorizzando gli effluenti zootecnici e i residui agricoli come risorse preziose per la produzione di energia pulita.
Per BTS partecipare con responsabilità alla transizione energetica significa produrre energia rinnovabile, ma farlo in modo trasparente, tracciabile e realmente sostenibile.
Contattaci se vuoi saperne di più sugli impianti per la produzione di biometano e sui servizi di assistenza che la nostra azienda offre da ben 25 anni.
Appendice:
Normative che regolano la certificazione di sostenibilità del biometano:
- Direttiva Europea 2018/2001/EU “Renewable Energy Directive (RED II)”;
- Decreto legislativo 8 novembre 2021 n.199 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”;
- Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 15 settembre 2022
- Decreto Ministeriale 07 agosto 2024 “Istituzione del Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e bioliquidi”;
- Normativa tecnica UNI/TS 11567:2024;
- Decreto Direttoriale n. 23 del 13 gennaio 2023 di approvazione delle Regole Applicative del Decreto Ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022 recante disposizioni per l’incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale.
- Regola Tecnica Accredia 31-Rev.03, contenente le prescrizioni per l’accreditamento degli Organismi che rilasciano certificati di conformità a fronte del Sistema Nazionale di Certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi, del 5 novembre 2018