Blog | Aprile 2022

Earth Day 2022: i risultati ottenuti, i passi ancora da fare e l'impegno costante per salvaguardare il nostro pianeta

Energie rinnovabili e generazione “green” sono le carte da giocare per vincere la lotta contro i cambiamenti climatici

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"Se vogliamo che il motore dell'economia continui a girare abbiamo un'unica strada: la sostenibilità". Con queste parole, qualche anno fa, l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, aveva aperto il suo intervento a Circonomia, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica nella prima edizione della manifestazione, sottolineando come l'Europa avesse bisogno di un sistema produttivo in grado di lasciare alle prossime generazioni un capitale economico, sociale e naturale almeno uguale a quello di cui abbiamo goduto finora. Parole che oggi ricordiamo, non solo come un omaggio alla figura di questo grande accademico, ma soprattutto perché rappresentano un monito per un’intera generazione che ha la responsabilità di trovare soluzioni efficaci per crescere e, allo stesso tempo, gestire responsabilmente le risorse del nostro pianeta.

Fonte: The European Green Deal, European Commission, Brussels, 11.12.2019

Siamo consapevoli che lo sviluppo economico futuro e il benessere dell'umanità sono minacciati dall’impatto crescente dei cambiamenti climatici e che dobbiamo guidare i nostri sforzi per limitare il riscaldamento globale sotto 1.5°C., rispetto i livelli preindustriali. Un obiettivo sfidante sancito dall’Accordo di Parigi del 2015, con linee guida tracciate successivamente dal Green Deel confermate dal piano d’azione strategico messo in campo dalla Commissione Europea che ci chiede di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tale quadro regolatorio prevede quindi l’applicazione di politiche in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità con un primo traguardo vincolante da raggiungere entro il 2030 e la riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55%, rispetto ai livelli del 1990.

Attualmente l’UE produce circa un quarto di gas serra in meno rispetto a 30 anni fa, il dato può sembrare incoraggiante ma se entriamo nel dettaglio solo metà degli Stati membri ha ridotto gli inquinanti responsabili del riscaldamento globale di una quota superiore ai ventisei punti percentuali: il nostro Paese è tra questi con una riduzione intorno al 25%, segue infatti il trend di decrescita delle nazioni europee più industrializzate. I risultati, raggiunti finora sono quindi promettenti, ma si tratta di un piccolo traguardo rispetto ai target fissati dal Green Deal europeo per il 2030. Sebbene un terzo dei 1.800 miliardi di euro di investimenti del piano per la ripresa di NextGenerationEU e una parte del bilancio settennale dell'UE verranno usati per finanziare il Green Deal europeo, questi obiettivi potrebbero essere ancora più sfidanti da raggiungere. Dobbiamo, infatti, tenere in considerazione l’impatto del delicato contesto internazionale in cui si sta muovendo oggi l’Europa che impone, oltre alla neutralità climatica, anche una rapida diversificazione del mix energetico.

Fonte: The European Green Deal, European Commission, Brussels, 11.12.2019

C’è quindi ancora molto da fare, sia per raggiungere il target di abbattimento delle emissioni climalteranti fissato dall’UE, sia per dare un boost al ventaglio di fonti rinnovabili in grado di contribuire alla diversificazione energetica. E in questo ambito gioca un ruolo significativo il settore del biogas che è pronto a produrre 35 miliardi di metri cubi di biogas entro il 2030, e raggiungere i 100 miliardi di metri cubi entro il 2050.

Anche l’Italia, con oltre 2000 impianti biogas attivi sul territorio nazionale, è pronta a fare la sua parte. Secondo il CIB (Consorzio Italiano Biogas), a livello nazionale, rimuovendo alcuni limiti burocratici, gli impianti agricoli esistenti potrebbero garantire un incremento di produzione di 600 milioni di metri cubi di biogas nel mix energetico. Ma per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile che il Governo intervenga per velocizzare l’Iter autorizzativo degli impianti, come sta accadendo in Europa, primi fra tutti gli stati di Francia e Germania.

Fonte: The European Green Deal, European Commission, Brussels, 11.12.2019
Se tiriamo le somme di ciò che abbiamo fatto finora, ci rendiamo conto che è necessario continuare su questa strada per noi ma soprattutto per le future generazioni, i nostri giovani infatti sono sempre più attenti all’ambiente e alla sostenibilità, il COP26 ne è la prova concreta. Durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Glasgow lo scorso novembre, si è largamente parlato della salvaguardia del pianeta e dei tanti obiettivi ancora da raggiungere. Nonostante COP26 si sia conclusa con molti punti ancora in sospeso, in questo contesto è spiccato, sopra a tutto, l’impegno di questa “green generation”, che chiede a gran voce un futuro in cui l’uso delle fonti rinnovabili soppianterà quello dei combustibili fossili.
Fonte: The European Green Deal, European Commission, Brussels, 11.12.2019

Ci troviamo di fronte a una generazione destinata a giocare un ruolo fondamentale per il futuro del nostro pianeta, sia per influenzare la negoziazione di obiettivi e misure, nell’ottica di un dialogo che coinvolga tutti i portatori di interesse, sia per monitorare che tali misure vengano effettivamente attuate. Sono convinto che vedremo nuovamente i nostri giovani scendere in campo il 22 aprile, in occasione dell’Earth Day, una giornata che impone nuovamente a tutti noi di fermarci a riflettere sullo stato di salute del nostro Pianeta.

Mi ha particolarmente colpito il leitmotiv di quest’anno, “Invest in Our Planet”, nel quale noi di BTS Biogas crediamo fermamente e ci identifichiamo. La sostenibilità è nel nostro DNA e il lavoro che tutte le nostre persone svolgono ogni giorno contribuisce attivamente alla realizzazione dell’economia circolare attraverso la valorizzazione dei rifiuti, la produzione di energia pulita e l’abbattimento delle emissioni. Siamo quindi orgogliosi di sviluppare tecnologie per la produzione di biogas perché la natura stessa del nostro business ci consente di dare un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi comuni sul clima e alla salvaguardia del nostro pianeta.

Ma siamo anche consapevoli che c’è un cambiamento culturale in atto, il mondo stesso sta cambiando e noi dobbiamo cambiare con lui. Non basta quindi fare la nostra parte: le aziende devono unire le forze e lavorare con i giovani per investire sul futuro del pianeta!

 

Franco Lusuriello
CEO BTS Biogas

Fonte: The European Green Deal, European Commission, Brussels, 11.12.2019

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